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The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

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Shooting Stars (Stelle Cadenti)

Capitolo III - Sonny

26/09/2005 - rinox

Un uomo bassotto, robusto, circa un metro e sessanta con delle braccia molto muscolose, calvo ma molto peloso, con una barba nera molto incolta, irrompe come una furia nel bagno dove si trova Will.
Canotta bianca, sporca di grasso d’auto, boxer con un motivo hawaiano, rigorosamente a piedi scalzi.
Alle 7 e 55 questo è lo spettacolo che si trova di fronte agli occhi di Will.
-Parker!!!-
Will adesso stava con la schiena rivolta verso al lavandino con lo spazzolino infilato in bocca.
-Parker!!!-, l’uomo ripete nuovamente, -Giuro che ti sbatto fuori dal mio motel!!!-
-Sonny, ti prego… non è giornata.- Will cerca di tagliare corto, mentre si lava i denti.
-Non è mai giornata con te, Parker!!!-, Sonny Jones è stufo della singolare sveglia mattutina che si ritrova da otto mesi, -Fallo di nuovo domani… fallo di nuovo… e giuro che prima ti taglio quella zanzara che tu chiami piffero! E poi ti sfratto!!! Non mi frega un cazzo se sei il mio miglior cliente!!! Io dormo fino alle nove del mattino!!! Hai capito???-
Will si sciacqua la bocca, posa lo spazzolino nel bicchiere sotto lo specchio, si gira, esce dal bagno e guarda con sufficienza Sonny e passandogli affianco gli risponde, -Flauto… non piffero.-
-Cosa?- risponde Sonny.
Will aveva raggiunto il piccolo armadio vicino la finestra.
-Il piffero… non è un piffero… è un flauto.-
-Quale flauto?-
-Quello che tu hai chiamato zanzara.- Will prende la sua tuta blu da lavoro.
-Zanzara?-
-Già…- ribatte Will.
-Ma di che cazzo stai parlando?- gli occhi di Sonny non sapevano che pesci prendere.
-Tu prima hai detto che io chiamo il mio flauto, piffero, ma io lo chiamo flauto… tanto meno zanzara.-
-Oddio, Will… tu mi fai uscire pazzo…- La rabbia di Sonny improvvisamente era sparita, sostituita da un sorriso che gli aveva messo il buon umore.
Sonny non è un uomo cattivo e burbero, ma gli piace farne la parte, a volte gli viene bene. E’ anche l’unico amico di Will a Spring Valley. A volte lo chiama Parker solo per far la parte del padrone di casa.
-Caro Sonny, io sono l’unico tuo miglior cliente, se mi sfratti, come pensi di mandare avanti questo che ti ostini a chiamare motel.- Anche Will sorride. -Se io me ne vado, pensi che la signora Rose cominci a pagarti 200 dollari al mese come me?-
-Ma stai scherzando?- Risponde Sonny, -Quella mi uccide anche se solo lo penso!-
-Già…- annuisce Will -…lei sta ancora pagando per averti messo al mondo.-
-Brutto stronzo…- Sonny evidentemente non ha apprezzato l’ultima battuta di Will.
-Parole sante…- una voce distante entra in casa dalla porta lasciata aperta da Sonny.
La signora Rose Jones è già in piedi a rassettare le stanze non usate… anche se non c’è niente da rassettare. Ogni mattina cambia le lenzuola e gli asciugamani. E’ una gran brava persona.
Aveva sentito tutto il teatrino di Sonny e Will. -Buongiorno caro Will…- La signora Rose entra in casa di Will. -…Sonny ti dà fastidio?-
-Nossignara… noi ci diamo il buongiorno così…- Proprio mentre la signora Rose entrava Will si era chiuso la cerniera della tuta.
-Bene… allora io torno al lavoro… arrivederci caro Will… quando vuoi, ho sempre una fetta di torta al limone messa da parte per te.- La signora posando una mano sulla spalla di suo figlio si congeda anche da lui.
-Arrivederci signora Rose, verrò per quella torta....- saluta con affetto anche Will.
-Ciao mamma, ci vediamo dopo.-
Sonny allora si diresse verso l’unica poltroncina dell’appartamento, che si trovava vicino alla finestra. Dopo che si è seduto tira fuori dai boxer un pacchetto di sigarette.
-Ma come fai?- chiese Will.
-Come faccio cosa?-
-Come fai a tenere un pacchetto di sigarette nelle mutande?- La faccia di Will era un programma.
-Ne vuoi una?- gli chiede Sonny.
-Stai scherzando?- Will si allontana dalla mano di Sonny, -Qualsiasi cosa che sia stata anche solo nelle vicinanze delle tue mutande è una scoria tossica!-, comunque tutto è condito da un tono scherzoso.
-Già… come dici tu.- risponde Sonny, -Adesso che fai? Vai a lavorare?-
Will lo guarda. -Si, vado a lavorare… il furgone di Billy mi è arrivato ieri pomeriggio.-
-Finisco la sigaretta e vado via… ok? Ci penso io a chiuderti casa.- Sonny fa un altro tiro dalla sigaretta. -Buona giornata, amico.-
-Buona giornata anche a te Sonny.-
Proprio appena varcato la soglia di casa sua Sonny chiama nuovamente Will.
-…Quasi dimenticavo… quando torni, ricordati di passare dal mio ufficio… ci sono delle lettere e alcuni messaggi…- poi Sonny aggiunge un’ultima cosa, -…e se ti va fermati da me stasera, giochiamo a poker…-
-Ok… grazie Sonny… ci penserò…- Will se ne va, prende una borsa a tracolla che stava vicino l’ingresso, saluta con un cenno della mano Sonny, fa un bel respiro, e comincia a camminare.

26/09/2005 - rinox


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